Esiste un fattore estremamente benefico per la tua salute, attualmente molto studiato dalla comunità scientifica perché implicato in innumerevoli meccanismi biologici. Esso è la vitamina D.
Per vitamina D si intende un complesso di cinque diverse vitamine liposolubili, denominate D1, D2, D3, D4 e D5. Alcune sono biologicamente più attive (la D2 e D3), ma hanno origine diversa; infatti la D2 o ergocalciferolo ha origine vegetale, la D3 colecalciferolo è sintetizzata dagli organismi animali a partire dal colesterolo. In entrambi i casi viene assunta in forma non attiva e deve subire due reazioni biochimiche per attivarsi. La fonte migliore è l’esposizione solare, questa infatti risulta fondamentale per la sintesi cutanea di vitamina D, purtroppo però l’esposizione dovrebbe avvenire senza protezione solare poiché essa andrebbe a schermare i raggi e a bloccare la produzione di vitamina D dal sole per il 99%. E’ quindi raro raggiungere dei livelli sufficienti di questo importantissimo ormone senza integrazione.
Quali sono i livelli ideali?
Questo risulta un discorso ancora aperto in ambito scientifico, ma studi recenti affermano che i livelli ottimali di vitamina D da raggiungere siano compresi tra i 60 e gli 80 ng/mL perché possa svolgere al meglio tutte le sue funzionalità . Per raggiungere tali livelli non basta l’esposizione solare ma spesso sarebbe necessario affiancare un’integrazione della forma biologicamente più attiva, la D3. Per quanto riguarda il grado di tossicità, essendo una vitamina liposolubile (quindi un elemento che si accumula a livello di grassi), sembra essere rara sotto livelli pari a 200ng/mL.
Effetti sulla salute
Come ti ho anticipato nell’introduzione, questo fattore è implicato in innumerevoli ambiti anche se all’inizio si pensava che la sua azione fosse confinata esclusivamente al tessuto osseo; in realtà:
1. E’ fondamentale per l’assorbimento di calcio a livello intestinale
2. Aiuta il riassorbimento del calcio e del fosforo a livello del tubulo contorto prossimale nei reni
3. E’ necessario per la deposizione ossea del calcio
4. Legandosi ad uno specifico recettore regola l’espressione di molti geni.
5. E’ essenziale per l’attivazione dei globuli bianchi, quindi per rinforzare il sistema immunitario in caso di infezione batterica o da virus.
E’ stato dimostrato da molti studi scientifici quanto buoni o alti livelli di vitamina D siano correlati con la riduzione dell’incidenza dei casi di tumore al seno (fino al 77%), al colon, alla prostata; dell’incidenza dei casi di diabete, di ipertensione, di malattie cardiovascolari e anche di malattie degenerative come la sclerosi multipla o patologie dello sviluppo.
I suoi co-fattori
Ci sono degli altri elementi la cui presenza è fondamentale per far esprimere l’azione della vitamina D, vengono detti co-fattori, ed è necessario che anche queste componenti siano in quantità sufficienti per non bloccare tutto il grande “ingranaggio” messo in moto dalla stessa vitamina D. Questi sono: magnesio, vitamina K2, zinco e boro.
La vitamina D negli alimenti…
Molti studi nel corso degli anni hanno dimostrato la sua importanza nella prevenzione di diverse malattie tra cui tumori e disturbi del sistema nervoso, ma anche nei confronti di alcune infezioni. La vitamina D è liposolubile, quindi si scioglie nei grassi, e, a differenza delle altre vitamine, si comporta come se fosse un ormone, agendo su diversi organi e tessuti.
Non tutti sanno che:
- solo in minima parte riusciamo ad assicurarci il fabbisogno di vitamina D attraverso l’alimentazione e in maniera non sufficiente a raggiungere il fabbisogno. Si tratta per lo più di cibi di origine animale come pesce, latte e uova o dei cosiddetti “alimenti fortificati”, in cui quindi è indicata in etichetta la presenza di vitamina D addizionata. Tra gli alimenti di origine vegetale sono ricchi di vitamina D i funghi
- per acquisire una buona dose di vitamina D abbiamo bisogno di esporci regolarmente al sole, ogni giorno per almeno 20-30 minuti. Alcuni fattori, però, possono ostacolare la produzione di questa sostanza, come l’uso di protezioni solari. Con questo non vi diciamo di non proteggervi dall’azione dannosa dei raggi ultravioletti, ma di continuare a utilizzare le creme protettive nelle ore più calde del giorno riservando almeno una mezz’ora di tempo ad un’esposizione senza crema, ma solo quando il sole è basso e non c’è più il rischio di scottature
- fattori che inibiscono l’assorbimento di vitamina D sono anche l’obesità, l’inquinamento atmosferico e l’anzianità
Possiamo trovarla nel fegato, negli oli di pesce e in alcuni pesci marini, come il salmone, le aringhe e le sardine. Altri alimenti un po’ meno ricchi di questa vitamina sono le uova, il burro e il latte.
Per tutti questi motivi l’azione e quindi l’importanza della vitamina D non va assolutamente sottovalutata e una sua eventuale carenza (molto diffusa tra popolazione) non va presa sottogamba, è giusto prendere provvedimenti anche con una sua integrazione.