Osservando l’aspetto modesto di questo fungo di color nero, abbarbicato sul tronco di una betulla, forse ti chiedi “Ma è davvero un Superfood (supercibo) ricco di princìpi attivi?
Stranamente sì, come conferma la moderna ricerca scientifica. Anche se quasi sconosciuto in Italia, questo fungo era molto apprezzato dagli antichi popoli siberiani, che lo utilizzavano come una specie di “Elisir di lunga vita”. In questa pagina andremo alla scoperta del fungo Chaga, o inonotus obliquus. Questo fungo è conosciuto sin dai tempi più antichi per le straordinarie proprietà e benefici dei suoi princìpi attivi: infatti il Chaga viene considerato dalla ricerca scientifica un alimento dai princìpi attivi adattogeni. Come vedremo più dettagliatamente nella sezione dedicata, i princìpi attivi del Chaga mushroom hanno diversi effetti, tra cui quelli antiossidanti e antinfiammatori. Ovviamente parleremo anche delle controindicazioni Tutto ciò di cui ti abbiamo sin qui parlato e di cui ti parleremo è attestato da ricerche scientifiche. Analizzeremo insieme a te i valori nutrizionali di questo alimento grazie all’immancabile tabella. Scopriremo, inoltre, dove cresce questo fungo e qual è la sua storia. Ovviamente non mancheranno i nostri consigli culinari nella sezione ricette e ti proporremo dei tea con cui poter sfruttare a pieno le proprietà e i benefici dei princìpi attivi di questo alimento
Ti racconto quello che ho scoperto sul Chaga
Conosciuto dai siberiani come il “Dono di Dio” e il “Fungo dell’Immortalità”, questo fungo è stato usato dagli esseri umani per migliaia di anni grazie alle sue proprietà straordinarie. I giapponesi lo chiamano “Il Diamante della Foresta”, mentre i cinesi lo considerano “Il Re delle Piante.” Consiglio la lettura di questo articolo fino alla fine per comprendere le potenzialità di questo fungo. Da quando l’ho scoperto ed ho iniziato ad assumerlo posso confermare che tutto quello di seguito descritto corrisponde a verità
Chaga: Ricette
Ed eccoci giunti finalmente alla nostra sezione dedicata alle ricette a base di tea e Inonotus Obliquus. Abbiamo rivisitato alcune tipiche preparazioni. Inoltre in serbo per te c’è un dolce che ti farà leccare i baffi. Possiamo cominciare con la prima ricetta.
Bergamotto Tea Cannella e Limone
Vediamo il nostro primo tea: ti presentiamo una versione del classico tea al limone. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti:
1 cucchiaio di Chaga Mushroom
2 cucchiaini di Earl Grey
1 stecca di cannella
1 o 3 fette di limone
Preparazione:
Mentre l’acqua si riscalda, senza superare ovviamente i 42 gradi, aggiungiamo la stecca di cannella e limone. Quando l’acqua avrà raggiunto la temperatura, immergiamo l’Earl Grey.
Quando il tea sarà pronto aggiungiamo la polvere di Chaga.
Tea alla Menta
Per la nostra seconda ricetta che vedono protagonisti i tea con il Chaga, abbiamo pensato ad un grande classico. Andiamo a scoprire cosa ci serve.
Ingredienti:
1 cucchiaio di Chaga Mushroom
2 cucchiaini di Earl Grey
5 o 6 foglie di menta
Preparazione:
Aspettiamo che l’acqua raggiunga la giusta temperatura. Quando sarà pronta lasciamo in infusione l’Earl Grey e la menta. Prima di servire aggiungiamo un cucchiaio di Chaga in polvere.
Biscotti all’ Earl Grey Tea
Vediamo ora una ricetta per i più golosi. Abbiamo pensato per te un dolce a base di tea al bergamotto per sfruttare le proprietà e i benefici dei princìpi attivi:
Ingredienti:
3 cucchiai di Chaga Mushroom
250 g di farina integrale
250 g di burro vegetale
2 cucchiai di bergamotto
1 cucchiaio di buccia d’arancia grattugiata
50 g di zucchero a velo
Sale quanto basta
Preparazione:
Per prima cosa dobbiamo lavorare il burro vegetale e lo zucchero a velo. Versiamo entrambi nel nostro mixer ed otteniamo una crema omogenea. Successivamente, in un contenitore, uniamo farina, tea, sale, la buccia d’arancia e il Chaga e mescoliamo il tutto.
Aggiungiamo così il resto degli ingredienti alla crema ottenuta precedentemente.
Quando il nostro impasto sarà pronto separiamolo in due parti uguali. Lavoriamolo e otteniamo due salsicciotti, che riponiamo in congelatore per circa un’ora.
Tiriamo fuori i due rotoli e tagliamoli in dischetti spessi qualche millimetro.
Lasciamo i nostri biscotti all’interno dell’essiccatore per 10 ore.
Passiamo ora all’ultima ricetta che abbiamo pensato per darti l’ispirazione.
Frullato al Chaga
Come ultima ricetta, abbiamo voluto portare un esempio di come potrai utilizzare nei modi più diversi il fungo Chaga. Sì, perché potrai divertirti a sperimentarlo in diverse situazioni. Noi qui ti proponiamo un frullato alla banana.
Ingredienti:
1 cucchiaio di Chaga in polvere
1 banana
20 ml succo di mela
Preparazione:
Iniziamo dalla banana: dopo averla sbucciata mettiamola nel nostro frullatore. Insieme aggiungiamo il succo di mela e il fungo Chaga in polvere.
Come avevamo anticipato, questo vuole essere un piccolo esempio di come potrai utilizzare l’Inonotus Obliquus con facilità, aggiungendolo ai tuoi piatti come creme e passati. Un modo divertente per sfruttare le proprietà e i benefici dei princìpi attivi del Chaga.
MA ADESSO ANDIAMO MOLTO OLTRE …
Fin qui abbiamo conosciuto questo alimento, ma la ricerca sul Chaga e la sua diffusione nel mondo occidentale e dovuta a una ricerca iniziata tra il 1950 e 60
Il Fungo e il cancro…
Il dottor Maslennikov, medico di una piccola cittadina a un centinaio di chilometri da Mosca, svolse un ruolo chiave nella storia della fortuna del chaga. La sua ricerca, totalmente autonoma e indipendente, condotta negli anni ’50 su larga scala nonostante le difficili condizioni di azione e comunicazione esistenti nell’Unione Sovietica del periodo successivo alla seconda Guerra mondiale, ebbe una rilevanza tale da indurre il Ministero della Salute dell’URSS a intraprendere di li’ a poco la prima sperimentazione scientifica finalizzata a convalidare le proprieta’ terapeutiche del fungo.
Detta sperimentazione fu condotta dal Primo Istituto Medico di Leningrado in collaborazione con l’Istituto Botanico di Leningrado. Tra gli anni ’50 e ’60 furono studiati circa 1.000 pazienti affetti da cancro di diversa localizzazione e curati in terapia combinata che includeva anche l’estratto di chaga.
L’azione del fungo fu osservata soprattutto su pazienti affetti da cancro al IV stadio, caratterizzato dalla proliferazione delle cellule tumorali, dalla loro invasione degli organi adiacenti e sviluppo di metastasi in organi anche distanti dall’area tumorale originaria. In questa fase della malattia l’intervento chirurgico spesso non è possibile e la radioterapia è considerata inutile. Pertanto, il tentativo di trovare un rimedio in grado quanto meno di inibire la proliferazione delle cellule tumorali e di alleviare le sofferenze dei pazienti risultava un compito di primaria importanza.
Riportiamo di seguito alcuni dei piu’ importanti risultati di questa fondamentale ricerca clinica:
Cancro dello stomaco al IV stadio
L’azione del chaga è stata osservata in 77 pazienti di età compresa tra I 21 e gli 80 anni. Si è notato che il chaga possiede un effetto bifasico: la prima fase si instaura in tempi relativamente brevi, entro 1-4 settimane dall’assunzione (ad eccezione di casi troppo avanzati della malattia) e porta ad un netto miglioramento dello stato generale del paziente. La seconda fase si manifesta 1,5 – 2 anni dopo e pare inibire la crescita del tumore e ridurre la tendenza alle metastasi.
Cancro al seno al IV stadio
L’azione del chaga è stata osservata in 17 pazienti di età compresa tra I 20 e gli 80 anni. Si è concluso che il trattamento a base di chaga non solo contribuisce a migliorare il benessere psicofisico del paziente ma l’uso prolungato favorisce il rallentamento della diffusione del processo canceroso.
Cancro ai polmoni al IV stadio
L’azione del chaga è stata studiata in 52 pazienti di età compresa prevalentemente tra I 40 e I 50 anni. Durante il trattamento a base di chaga a breve termine, nell’arco di 4-6 mesi, si è verificato solo un miglioramento soggettivo, mentre la crescita del tumore e la tendenza a metastatizzare sono continuati. Il trattamento prolungato a base di chaga, oltre al miglioramento soggettivo, ha determinato il rallentamento del decorso del processo canceroso e della sua diffusione.
Cancro all’esofago al IV stadio
Studiando 54 pazienti trattati con preparati a base di chaga si è riscontrato un netto effetto positivo in terapia prolungata. Si rileva che all’inizio il chaga agisce come rimedio tonificante, producendo un netto miglioramento dello stato di salute del malato (ad eccezione dei casi di pazienti gravemente malati). La stabilita’ e la persistenza dell’impatto positivo del chaga sui pazienti è quindi in grado di trasformare il decorso clinico della malattia, causando la diminuzione o la scomparsa totale dei dolori nonchè il rallentamento dello sviluppo dei fenomeni disfagici. Nella maggioranza degli studi si rileva che l’effetto stabile e marcato legato alla somministrazione del fungo dipende molto dalle condizioni iniziali del paziente e dalla durata del trattamento: quanto migliore era la condizione del paziente prima dell’inizio del trattamento a base di chaga, tanto maggiore risultava la risposta al trattamento.
Controindicazioni
(considerate che nella ricerca i dosaggi giornalieri sono ben oltre il mezzo cucchiaino al giorno che si usa comunemente)
Il fungo chaga e’ uno di quei prodotti che si potrebbero definire “universali”, adatti praticamente a tutti poiche’ non contiene sostanze nocive per l’uomo e i suoi componenti attivi non possiedono la proprietà di accumularsi nell’organismo. Tuttavia ci sono alcune controindicazioni che devono essere assolutamente segnalate:
Il chaga è controindicato:
alle donne in gravidanza e ai bambini fino ai 7 anni;
in casi di forte disfunzione epatica;
in casi di ipersensibilità individuale;
in casi di dissenteria o disfunzioni intestinali.
Possibili effetti collaterali: (questo anche a bassi dosaggi essendo comunque una sostanza attiva e quindi il nostro organismo può riconoscerlo come “estraneo” o “attivare risposte” allergiche come tanti cibi che usiamo
reazioni cutanee allergiche – rash cutaneo, prurito, arrossamento;
disturbi dell’apparato digerente – diarrea, nausea.
Indicazioni particolari: (questo è riferito all’uso in patologie come da ricerca sul cancro)
Nel periodo di assunzione del fungo si raccomanda di seguire una dieta principalmente a base di latticini e verdure. È preferibile ridurre al minimo l’apporto di proteine animali. Il consumo di alimenti in scatola, i cibi affumicati e piccanti dovrebbero essere evitati.
Nel periodo di assunzione del fungo si deve inoltre sospendere la somministrazione endovenosa di glucosio e l’uso di antibiotici e penicillina.
Se durante l’assunzione prolungata di decotti o tè a base di chaga dovessero comparire manifestazioni di eccitabilità del sistema nervoso, la dose di chaga dovra’ essere ridotta o si dovra’ evitarne completamente l’assunzione.
Dopo un mese di assunzione di chaga e’ consigliabile seguire una pausa di 1-2 settimane.
articoli recenti
Negli ultimi quindici anni sono usciti molti articoli scientifici dedicati alle proprietà immunomodulanti del chaga. Si tratta della descrizione di lavori in vitro e in vivo condotti fondamentalmente da ricercatori sudcoreani, giapponesi, russi, polacchi e cinesi che confermano l’effetto antitumorale dell’estratto di chaga segnalato per la prima volta alla fine degli anni ’50 da studiosi sovietici dopo anni di studi clinici.
Uno di questi articoli, pubblicato da ricercatori giapponesi nell’ottobre 2016, e’ dedicato allo studio dell’impatto di un estratto acquoso di chaga, somministrato per periodi prolungati, sullo sviluppo di tumori cancerosi. (Satoru Arata et al., Continuous intake of the Chaga mushroom (Inonotus obliquus) aqueous extract suppresses cancer progression and maintains body temperature in mice. Heliyon 2 (2016) e00111) L’articolo illustra I risultati degli esperimenti condotti su topi di laboratorio dopo l’inoculazione di carcinoma del polmone di Lewis. Il gruppo di topi in osservazione riceveva da bere una soluzione a base di estratto di chaga mentre il gruppo di controllo poteva bere solo acqua. La dose di estratto di chaga dei topi in esame (6 mg / kg / giorno) era stata calcolata sulla base dei dati relativi al consumo medio di chaga in Giappone in forma di tè o infusione (in Giappone il te’ al chaga non e’ una bevanda molto diffusa ma c’e’ chi la consuma). I risultati dell’ analisi istochimica dei tumori comparsi in entrambi i gruppi di topi nell’arco di 7 giorni dall’inoculazione del carcinoma . Questi risultati mostrano chiaramente il rallentamento della crescita del tumore nel gruppo di topi trattati con chaga.
La particolarità di quest’esperimento consiste nel fatto che al gruppo di prova l’estratto di chaga e’ stato somministrato non al momento dell’inoculazione del carcinoma ma 21 giorni prima. I ricercatori tendono a ritenere che il forte effetto antitumorale dell’estratto di chaga rilevato nell’esperimento sia dovuto proprio alla somministrazione profilattica dell’estratto.
Per identificare il meccanismo dell’azione antitumorale del chaga gli studiosi hanno impostato una serie separata di esperimenti finalizzata a valutare l’impatto del chaga sul peso dei topi trattati. Si è scoperto che l’assunzione di chaga nelle dosi sopra indicate riduce notevolmente il peso dei topi di mezza età. Gli autori avanzano l’ipotesi che il chaga inibisca la crescita tumorale a scapito del mantenimento dei normali processi metabolici dell’organismo e l’aumento del metabolismo dei grassi.
Ecco i consigli della nota fungoterapeuta russa Irina Filippova su come preparare l’infuso di chaga in polvere e sulle sue proprieta’:
Indicazioni:
gastrite cronica, malattie del tratto gastrointestinale, poliposi dello stomaco e dell’intestino, malattie renali e del fegato, malattie maligne di varia localizzazione, diabete, ipertensione e malattie del pancreas.
Azione sull’organismo:
rallenta lo sviluppo delle metastasi in pazienti oncologici. Possiede proprietà toniche, diuretiche, antimicrobiche. Ha un effetto lassativo. Normalizza l’attività del tratto gastrointestinale, normalizza la microflora intestinale, favorisce la cicatrizzazione delle ulcere dello stomaco e del duodeno.
Dosaggio a scopo preventivo:
in termos, mettere cinque cucchiai di polvere di chaga e versarci 500 ml di acqua calda (80 ° C). Lasciare in infusione nel termos per 12 ore. Non è necessario filtrare. L’infuso va conservato in un luogo fresco per non più di 2 giorni. Bere un bicchiere 1-3 volte al giorno, 10 minuti prima di mangiare. Ciclo di cura: da 3 a 5 mesi.
La polvere di chaga in bustine, da mettere in infusione come normale tè, è comoda per la preparazione di una bevanda a base di chaga. Ricordiamo pero’ che questa bevanda ha un effetto tonificante, ma non terapeutico: in essa, infatti, la concentrazione di nutrienti non e’ molto alta per il fatto che il tempo per l’estrazione delle sostanze attive e’ insufficiente (la tazza di tè si raffredda in 5-7 minuti e nell’acqua fredda il processo di estrazione è molto lento. D’altra parte, la temperatura dell’acqua bollente, normalmente utilizzata per preparare il tè, rischia di distruggere i nutrienti stessi quindi comunque non puo’ essere utilizzata).
SIAMO ALLA FINE DI QUESTO ARTICOLO E DOBBIAMO CHIEDERCI
Chaga i 10 vantaggi per la salute provati…..
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LE INFORMAZIONI SUCCESSIVE RIGUARDO IL FUNGO CHAGA SONO STATE PRESE SULLA BASE DI INFORMAZIONI ESTRATTE DA VARIE RICERCHE SCIENTIFICHE EFFETTUATE NEGLI ANNI DA RINOMATI SCIENZIATI E PUBBLICATI SUL SITO WWW.PUBMED.GOV (BIBLIOTECA NAZIONALE DELLA MEDICINA DEGLI STATI UNITI – ISTITUTI NAZIONALI DI SALUTE). ===========
Fungo Chaga: Un’Antiossidante Molto Potente
Quando si tratta di potenti super alimenti antiossidanti, il fungo chaga ha pochi eguali. Superossido dismutasi (SOD) è presente in chaga in grandi quantità. SOD neutralizza efficacemente i danni causati dai radicali liberi, protegge contro le malattie e rallenta il processo di invecchiamento.
Gli studi hanno collegato i bassi livelli di SOD con il calo della salute e la diminuzione della durata della vita. La dieta è il modo migliore per aumentare i livelli di SOD e confrontato con altri alimenti, il fungo Chaga è una grande fonte.
Nella scala ORAC, una scala che è stata progettata per misurare la capacità di cibo per affrontare lo stress ossidativo e di assorbire i danni dei radicali liberi, Chaga ha il punteggio più alto. Essa può avere fino a 50 volte più enzimi SOD di succhi di frutta, verdure a foglia verde, funghi e alghe. L’ Incredibile capacità di Chaga per combattere lo stress ossidativo lo rende un potente alleato nella lotta contro l’invecchiamento, le malattie cardiache e degenerative.
Fungo Chag a: Migliora le Difese Immunitarie
Un sistema immunitario forte e sano è essenziale per una buona salute generale e la protezione contro le malattie. Chaga è inteso come un adattogeno che ha la capacità di lavorare contemporaneamente in due direzioni per aiutare a stimolare e modulare il sistema immunitario. Molti esperti lo considerano uno degli alimenti naturali più potenti per le malattie autoimmuni.
Fungo Chaga: Migliora le Condizioni Infiammatorie
Una varietà di composti contenuti nel chaga come Acido Betulinico e Inotodiol lavorano per ridurre l’infiammazioni pericolose nel corpo. Le infiammazione possono essere estremamente dannose e lasciate incontrollate potrebbero portare a condizioni gravi come malattie cardiache, ictus, ipertensione e l’artrite reumatoide.
Fungo Chaga: Ulcere e Gastrite
A causa della sue amplificazioni immunitarie e le capacità anti-infiammatorie, chaga è stato tradizionalmente usato per sostenere la salute intestinale e trattamento delle ulcere. Secondo la ricerca, Chaga potrebbe essere un trattamento alternativo utile per le ulcere e la sindrome infiammatoria intestinale.
Fungo Chaga: La Salute del Cuore
Oltre a proteggere il cuore dalle sue proprietà antiossidanti e la natura anti-infiammatoria, l’acido Betulinico contenuto nel chaga è noto per contribuire ad abbattere il colesterolo cattivo LDL nel corpo. La ricerca condotta in Russia nel lontano 1950 ha scoperto che Chaga ha avuto un effetto benefico sulla pressione alta, ma non sono stati condotti studi da allora. Assicurati di consultare il medico se avete l’ipertensione e state prendendo in considerazione l’assunzione di integratori Chaga.
Fungo Chaga: Prevenzione Malattie Degenerative
L’Estratto di Chaga è stato utilizzato come trattamento per vari tipi di malattie degenerative. in Russia dal 1950. L’acido Betulinico trovato nei funghi Chaga è noto per indurre l’apoptosi o morte cellulare e prevenire le malattie degenerative in via di sviluppo. Un certo numero di articoli di ricerca hanno
confermato che il fungo chaga ha un entusiasmante potenziale nella prevenzione delle malattie degenerative. rif. ricerche numero (2) e (3)
Un altro studio ha dimostrato che inotodiol; il composto triterpenoide trovato in chaga ha un potenziale come agente antitumorale. I Ricercatori hanno concluso che queste frazioni sub isolate di chaga avevano il potenziale per essere usate in alimenti o dall’industria farmaceutica come ingredienti per la prevenzione delle malattie degenerative. Rif. ricerca numero (4)
Uno studio nel 2015 ha esaminato un altro composto del fungo Chaga e il suo potenziale contro le malattie degenerative. . Lo studio ha testato l’attività contro le malattie degenerative. di perossido di Ergosterolo del fungo Chaga sui topi.
Perossido di ergosterolo ha dimostrato di inibire le malattie degenerative nei topi. L’estratto ha inibito le cellule maligne e la progressione delle malattie degenerative..
Gli autori hanno concluso che l’estratto di Chaga ha proprietà a sostenere il suo uso come supplemento per prevenire le malattie degenerative al colon
Fungo Chaga: Digestione
Il fungo Chaga può essere bevuto come un tè sano ed è un ottimo modo per mantenere il vostro sistema digestivo in ottima forma. Esso aiuta ad alleviare l’indigestione e altri dolori gastro intestinali, mantenendo il sistema digestivo a funzionare senza problemi. Il fungo Chaga stimola la produzione di bile digestiva, che aiuta a rompere i grassi alimentari particolarmente ostinati e permette loro di essere assorbiti più facilmente. Chaga è anche una grande fonte di fibra alimentare.
Fungo Chaga: Salute Della Pelle
Il fungo Chaga deve il suo caratteristico colore scuro grazie ad un elevato contenuto di melanina. La melanina è un potente antiossidante che è noto per proteggere i geni e il DNA. La melanina è anche il pigmento principale presente nella nostra pelle e gli esperti suggeriscono che il contenuto di melanina di chaga può migliorare la salute della vostra pelle, mantenendola bella ed elastica. Può aiutare a proteggere sia la pelle e i capelli dai danni del sole e potrebbe anche aiutare a diminuire la dimensione delle macchie di età.
Fungo Chaga: Disintossicazione del Fegato
A causa della sua incredibile attività antiossidante , il tè di chaga o integratori sono un complemento ideale per qualsiasi programma di dieta disintossicante. Il betulino presente in chaga è anche noto per avere un effetto disintossicante del fegato che aiuta a ripulire il sistema e ricominciare da capo.
V’è una certa ricerca che sostiene i benefici di Chaga per il fegato. Lo studio recente del 2015 ha testato le capacità protettive per il fegato dell’estratto di fungo Chaga.
Questo studio ha confrontato danni al fegato indotti chimicamente poi trattati con i preparati a base di Chaga. Lo studio ha trovato i soggetti trattati con il fungo Chaga con significativamente meno danni al fegato . Gli autori hanno concluso che l’estratto del fungo Chaga ha mostrato le capacità protettive delle attività del fegato. (6)
Fungo Chaga: Contro lo Stress
In cima a tutte le meravigliose capacità di Chaga, è anche considerato un adattogeno. Gli Adattogeni aiutano a mantenere il corpo in equilibrio, facendo in modo che tutti i sistemi siano equilibrati. Mantenendo un equilibrio e la tranquillità nell’organismo, si è maggiormente in grado di far fronte a situazioni stressanti.
In genere durante situazioni di stress la prima risposta del corpo è quello di rilasciare un’ondata di ormoni dello stress, che contribuiscono a sensazioni di stanchezza e stress. La Gestione dello stress è necessaria per mantenere la salute, così, alla fine di una brutta giornata, rilassarsi con una tazza di tè calmante Chaga e consigliato.
Fonte www.pubmed.gov
(1) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22819687
(2)
(3) http: // www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22135889
(4)
( 5) http: //www.ncbi.nlm.nih .gov / PubMed / 26210065
( 6) TTP: //www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26853962