enzimi digestivi

 

Enzimi Digestivi: Cosa Sono e Dove si Trovano?

La digestione

Se il tuo corpo non produce abbastanza enzimi digestivi, non può digerire bene il cibo. Ciò può significare mal di stomaco, diarrea, gas o altri sintomi dolorosi.

La digestione è quel processo che avviene dentro di noi, ogni volta che mangiamo. La maggior parte di noi non vi presta particolare attenzione, almeno fino a quando non inizia a soffrire di cattiva digestione, un problema che interessa sempre più persone nella nostra società.

La digestione ha l’importante obiettivo di degradare i macronutrienti presenti nel cibo, come proteine (formate da aminoacidi), grassi (formati da lipidi), carboidrati (formati da glucidi o zuccheri semplici) nei loro componenti essenziali, in modo da poterli assorbire e nutrire in questo modo il nostro organismo. La digestione è sia chimica che meccanica:

  • la digestione meccanica è data dal movimento degli organi dell’apparato digerente. Parte dalla bocca con l’azione di lingua e denti, prosegue nello stomaco continuando fino all’intestino
  • la digestione chimica coinvolge diverse proteine prodotte dagli organi dell’apparato digerente, gli enzimi digestivi

La maggior parte della digestione avviene a livello intestinale grazie agli enzimi provenienti da pancreas e duodeno. Qui si raggiunge la formazione dei singoli elementi derivanti dai macronutrienti che possono, quindi, essere assorbiti dall’intestino.

Secondo molti studiosi il cibo cotto è un cibo privo di vita poiché la cottura non solo distrugge (in  parte) i nutrienti dei cibi, ma riduce la loro digeribilità. Questo, unito allo stile di vita moderno che induce a un’alimentazione non equilibrata con prodotti provenienti da coltivazioni su larga scala in terreni agricoli impoveriti, non gioca certo a favore del nostro apparato gastro-intestinale. Per fortuna però, come spesso accade, la natura stessa ci fornisce la soluzione: gli enzimi.

Nel corso dei secoli il nostro organismo si è adattato a notevoli variazioni in ambito alimentare: tutto ciò da un lato ha consentito una maggiore disponibilità di cibo ma dall’altro ha limitato la varietà di cibi presenti nella dieta.

Le abitudini dietetiche di milioni di persone sono state completamente rivoluzionate dal boom dell’industria alimentare nel corso di pochissimi anni, portando al manifestarsi di problematiche digestive e intolleranze alimentari.

I problemi digestivi (dispepsie) colpiscono un numero sempre maggiore di persone (circa il 20-30% degli adulti) e possono essere causati da vari fattori quali: eccesso di cibo, abitudini alimentari scorrette, additivi chimici, intolleranze alimentari, utilizzo di farmaci e infiammazioni della mucosa gastroesofagea. I sintomi più frequenti sono pesantezza di stomaco, inappetenza, alitosi, rigurgiti acidi, sonnolenza, flatulenza. I rimedi naturali possono aiutare a favorire i processi digestivi dell’organismo.

La papaya e il gambo di ananas, ad esempio, sono naturalmente molto ricchi di enzimi digestivi coadiuvanti la digestione. Poiché molto spesso ci nutriamo di alimenti che forniscono uno scarso apporto di enzimi esogeni a volte è utile integrare queste carenze con degli integratori naturali che ci permettano di stare meglio. La papaina (enzima ricavato dal frutto della papaya) si può considerare l’analogo vegetale della pepsina umana, è particolarmente indicato in caso di acidità e problemi gastrici. Oltre all’apporto di enzimi per aiutare le dispepsie, possono anche essere utili alcuni rimedi naturali che facilitino lo svuotamento dello stomaco e limitino la formazione di gas intestinali.

Cosa Sono gli Enzimi Digestivi?

Gli enzimi digestivi sono delle proteine specializzate che agiscono come dei catalizzatori nell’accelerare reazioni chimiche specifiche e che preservano la vita nel corpo. In sostanza, aiutano a scomporre le macromolecole del cibo in particelle molto più piccole, in modo che siano facilmente assorbite dall’organismo che le usa come nutrimento dei propri tessuti. Alimenti a base di proteine, grassi, carboidrati e macronutrienti vengono scomposti in modo che l’organismo possa ricavare i nutrienti di cui ha necessità.

Gli enzimi vengono prodotti dal nostro organismo: si chiamano Amilasi, Proteasi, Lattasi, Lipasi, Glucosidasi, Transferasi, Emicellulasi, Betaglucanasi e la loro attività è fondamentale per la scomposizione, l’assorbimento e l’assimilazione dei principi nutrizionali e dei cofattori essenziali quali vitamine, minerali e oligoelementi.

  • Amilasi: si trova nella saliva e nel succo pancreatico ed è utilizzata per scindere amidi, carboidrati e zuccheri, che sono praticamente in tutti gli alimenti vegetali (patate, frutta, verdura, cereali ecc.);
  • Pepsina: scompone le proteine; si trova nel succo gastrico all’interno dello stomaco;
  • Lipasi: viene secreta nell’intestino tenue, dove si mescola con la bile, e aiuta a digerire grassi e trigliceridi da cui ricavare acidi grassi. La Lipasi viene secreta ogni volta che mangi cibi che contengono naturalmente grassi come latticini, noci, oli, uova e carne;
  • Cellulasi: aiuta a digerire cibi ad alto contenuto di fibre come broccoli, asparagi e fagioli, che altrimenti causerebbero gas eccessivo;
  • Lattasi: scinde lo zucchero del latte (lattosio) in glucosio e galattosio;
  • Sucrasio: scinde il saccarosio dello zucchero in glucosio e fruttosio;
  • Maltasi: riduce il maltosio dello zucchero in molecole di glucosio più piccole.

Può succedere però che in certe condizioni ne produca in quantità insufficienti: bassi livelli di enzimi digestivi naturali possono essere dovuti a una cattiva funzione del pancreas che fa sì che le ghiandole esocrine producano meno enzimi. In questi casi si parla di insufficienza pancreatica esocrina (EPI) che può essere causata da:

  • alterata regolazione dell’insulina dovuta a diabete o dieta squilibrata o ad altri problemi che interessano la parte endocrina del pancreas;
  • calcoli biliari che bloccano il dotto biliare e ostruiscono il flusso dei succhi pancreatici;
  • disfunzione dello sfintere di Oddi che consente ai succhi biliari e pancreatici di fluire nell’intestino tenue;
  • abuso di alcool;
  • carenza di proteine;
  • altre carenze nutritive.

Possono esserci, inoltre, altre condizioni che influiscono negativamente sulla secrezione di queste sostanze, fra le quali:

  • infiammazione cronica nell’intestino;
  • poca acidità di stomaco;
  • disbiosi intestinale;
  • dieta che favorisce l’infiammazione, come nei casi in cui si prediligano cibi con farina raffinata e zucchero, alimenti trasformati, alcol;
  • sensibilità alimentare o intolleranza a glutine, latticini, mais, soia; stress fisico, emotivo o psicologico;
  • gravidanza; 
  • fumo;

La digestione è un processo lungo e complesso che consiste nell’assimilare i cibi attraverso la scomposizione degli elementi nutritivi. Una ricerca condottadal Dr. Beazell sul “Journal of Laboratory and Clinical Medicine”  ha dimostrato  che nella prima ora di tale processo gran parte del cibo può essere pre-digerita nella parte alta dello stomaco proprio dagli enzimi digestivi, prima di arrivare all’intestino tenue, dove il pancreas secerne i propri enzimi. E questo significa che se il cibo viene adeguatamente predigerito il pancreas fatica decisamente meno!

Esiste una vera e propria teoria in proposito, chiamata “Adattamento Secretivo degli Enzimi Digestivi”: tanto maggiore è il carico che viene assolto nella digestione dagli enzimi alimentari esogeni (cioè introdotti con il cibo), tanto minore sarà il carico enzimatico posto su pancreas e intestino tenue, conservando la capacità enzimatica propria dell’organismo per svolgere altri fondamentali processi metabolici.

Gli Enzimi nella nostra Alimentazione

È importante seguire una dieta ricca di cibi crudi che grazie al loro intrinseco elevato contenuto enzimatico, sono in grado di supplementare il carico digestivo dell’organismo: è dimostrato che il pancreas umano risulta ipertrofico (80-90 gr. per 60 Kg) rispetto a quello di animali che utilizzano solo cibi crudi (es. il cavallo: 300 gr. per 550 Kg)

Integrando la propria dieta con enzimi digestivi, arricchiremo il nostro organismo di quelle sostanze bioregolatrici fondamentali per la scomposizione e l’assorbimento di carboidrati, proteine, grassi, fibre, vitamine e minerali.

Non tutti gli enzimi però sono uguali. Esistono infatti:

  • enzimi di origine animale (pepsina, tripsina e pancreatina) agiscono tra i 50-60°C a pH acido
  • enzimi vegetali (bromelina e papaina) agiscono tra i 20-30°C a pH alcalino.

Gli unici ad agire lungo tutto il tratto digerente, a temperatura simile a quella corporea (30-40° C) ad un pH tra 3,0 e 9,0 sono gli enzimi digestivi da fermentazione di maltodestrine, ottenuti cioè  dalla fermentazione e successiva purificazione di substrati vegetali attraverso l’utilizzo di colture del fungo non patogeno Aspergyllus niger: la loro attività inizia da subito effettuando la digestione del 60% dei carboidrati, del 30% delle proteine e del 10% dei grassi. Essi rappresentano inoltre una fonte di alta qualità ed efficienza fermentativa.

Ma, come diceva Edward Howell, pioniere dell’enzimologia alimentare, “gli enzimi sono una vera pietra di paragone della vitalità: offrono un importante mezzo di calcolo per l’energia di un organismo. Ciò che noi chiamiamo energia, forza vitale, energia nervosa, forza, può essere sinonimo di attività enzimatica”.

Perché gli Enzimi sono Importanti?

Una corretta attività pre-digestiva svolta dagli enzimi ha ripercussioni positive sul metabolismo (in cui è fondamentale il ruolo della lipasi, deputata alla corretta scomposizione e allo stoccaggio dei grassi) e sulla funzione immunitaria. Risulta poi particolarmente importante nei soggetti over 60, in cui l’attività amilasica è 30 volte inferiore a quella dei soggetti giovani, e in particolari stati patologici quali diabete, allergie, infezioni.

l’enzima lattasi, una idrolasi che scinde (divide)  il lattosio (lo zucchero del latte) nei due monosaccaridi che lo compongono: glucosio e galattosio. In questo modo l’organismo lo può assimilare 

digestione del lattosio

 

Disturbi digestivi, senso di fame e infiammazioni intestinali

Hai mai sentito la frase “sei quello che mangi”? Significa che quello che mangi ha una enorme impatto sulla nostra salute. Sarebbe però più corretto dire che “siamo quello che digeriamo”, dato che non tutto quello che ingeriamo viene correttamente digerito dal nostro intestino. Il cibo che mangiamo deve essere sminuzzato e trasformato in modo da poter utilizzare i nutrienti (vitamine, minerali…) che contiene, e da distribuirli a organi e tessuti del corpo.

Il processo di digestione è infatti uno dei più complessi che il nostro organismo deve affrontare, che dura anche una giornata intera. Per farlo occorre l’aiuto di organi, ormoni, sostanze acide ed enzimi digestivi. Tutti questi collaborano al fine far sì che il cibo che abbiamo ingerito non vada sprecato e possa davvero nutrire il nostro organismo e tutti i tessuti.

A cosa fanno bene

Oltre a partecipare al processo digestivo gli enzimi, hanno dei benefici riconosciuti:

  • Aiutano ad alleviare la leaky gut syndrome o sindrome dell’intestino gocciolante, (PERMEABILITÀ INTESTINALE AUMENTATA CONSEGUENZE E PREVENZIONE)
    mucosa intestinale 1024x512 1una condizione che si verifica quando la disbiosi – l’alterazione della composizione del microbiota intestinale – e l’infiammazione allentano le giunzioni cellulari che tengono ben salda la parete intestinale e la mantengono impermeabile. Dall’intestino transita infatti il cibo ma anche materiale di scarto, tossine e altri residui che devono essere eliminati e non dovrebbero entrare nel circolo sanguigno. Per questo la parete intestinale deve rimanere impermeabile, lasciando passare solo molecole selezionate come l’acqua. Quando le giunzioni cellulari si allentano la parete diventa invece permeabile, e tutto ciò che transita dall’intestino può uscire e immettersi nel flusso sanguigno, contribuendo a creare accumuli di tossine e infiammazioni in qualsiasi distretto dell’organismo, che a loro volta facilitano dolori articolari e altri danni alla salute.
  • Contrastano l’infiammazione gastrointestinale che può essere favorita dalla presenza di cibo non digerito. Fra le conseguenze dell’infiammazione ci sono: stitichezza, diarrea e anche disbiosi intestinale. Condizioni come Crohn e colite ulcerosa, collegate all’infiammazione intestinale, possono migliorare con gli enzimi.
  • Aiutano il corpo a scomporre proteine e zuccheri difficili da digerire, come glutine, caseina e lattosio (lo zucchero del latte).
  • Migliorano i sintomi del reflusso gastroesofageo e della sindrome dell’intestino irritabile: in quest’ultimo caso possono aiutare ad alleviare gonfiori, gas addominali e diarrea.
  • Migliorano e aumentano l’assorbimento dei nutrienti, prevenendo in questo modo anche eventuali carenze nutrizionali legate alla incapacità di digerire correttamente il cibo.
  • Aumentano il livello di energia: lo scarso assorbimento dei nutrienti indebolisce il corpo e lo priva di energia vitale, dato queste molecole sono utilizzate soprattutto per svolgere i normali processi metabolici. Gli enzimi digestivi, soprattutto l’amilasi, possono aiutare a convertire i carboidrati in glucosio, la particella di zucchero essenziale che il corpo utilizza per l’energia, donando nuovo carburante all’organismo.
  • Mantengono la salute del fegato, che può perdere la propria efficienza quando il corpo non assorbe nutrienti in maniera sufficiente. Quest’organo richiede nutrienti in abbondanza per svolgere correttamente i suoi compiti ed evitare che il corpo venga invaso da tossine e sostanze chimiche che non riesce a smaltire. Inoltre, un fegato debole può contribuire alla carenza di vitamina B12 e di ferro.
  • Migliora l’aspetto della pelle. Ciò che mangi e digerisci si riflette sul viso: se hai un’alimentazione ricca di cibi trasformati e lavorati e di bevande zuccherate la pelle appare spenta, “sporca” con acne e brufoli. Per non parlare del fatto che le imperfezioni possono favorire lo stress e peggiorare il tuo stato di benessere generale. Se il cibo è ricco di nutrienti e viene digerito in maniera corretta, la pelle appare invece più radiosa, lucente e tonica.

La carenza di enzimi digestivi ha sintomi diversi: uno di questi la presenza di problemi digestivi. In questi casi l’assunzione di integratori di enzimi digestivi può facilitare la corretta digestione e alleviare diversi tipi di disturbi associati a questa condizione.

Tuttavia, gli enzimi possono essere assunti anche se soffri spesso di una di queste situazioni:

  • reflusso acido,
  • voglie per determinati cibi,
  • bruciore di stomaco e indigestione,
  • capelli che si assottigliano o cadono in maniera abbondante,
  • pelle secca, opaca e spenta,
  • problemi di concentrazione o sensazione di nebbia al cervello,
  • stanchezza mattutina,
  • disturbi del sonno,
  • artrite o dolori articolari,
  • debolezza muscolare o eccessiva stanchezza dopo l’esercizio fisico,
  • sbalzi del tono dell’umore, stati tendenti alla depressione o irritabilità,
  • mal di testa o emicrania,
  • sindrome premestruale.

Fonti naturali di enzimi digestivi naturali:

  • Frutta, verdura e altri alimenti hanno enzimi digestivi naturali. Mangiarli può migliorare la digestione.
  • Il miele, specialmente quello crudo, ha amilasi e proteasi.
  • I manghi e le banane hanno l’amilasi, che aiuta anche la maturazione del frutto.
  • La papaya ha un tipo di proteasi chiamato papaina.
  • Gli avocado hanno l’enzima digestivo lipasi.
  • I crauti, o cavoli fermentati, raccolgono gli enzimi digestivi durante il processo di fermentazione.

 

 

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