Calma e Meditazione Vs Stress e Paura
In occidenti e in tutte le cosidette “civiltà” tecnologiche avanzate di avanzato non c’è proprio nulla.
Forse Voi pensate che avere Auto, computer e ogni sorta di tecnologia sia qualcosa di “meraviglioso” che vi faccia vivere al meglio. La tecnologia non è Malvagia o Buona essa è neutra.
Nella nostra “società” malata abbiamo messo in secondo piano il nostro corpo. E voglio subito eliminare una concezzione errata, L’estetica il curare il nostro aspetto esteriore non ha niente a che fare con la cura del corpo.
e la stessa cosa di avere un’automobile e Curarne la carrozeria che si vede ma poi il motore e tutti le altre parti sono “abbandonate al degrado” anzi sono sollecitate in maniera distruttiva…
Oggi vi voglio parlare di una componente del nostro corpo i TELOMERI nessun medico ve ne parlerà mai e nessuno si preocuperà di spiegarvi che la Nostra vita e la Nostra salute sono legati a loro…
Per farlo ho fatto un pò di ricerca sul web e vi riporto alcuni articoli , li ho messi insieme creando questo articolo spero completo e comprensibile.
Ansia, insonnia e telomeri: come allungare la durata della vita
Correva l’anno 2009 quando le scienziate Blackburn, Greider e Szostack vinsero il premio Nobel per aver scoperto la telomerasi. Ma facciamo un passo indietro: nel 1971 il biologo russo Alexey Olovnikov scoprì i telomeri, dal greco tèlos, fine, e mèros, parte, filamenti che si trovano intorno ai cromosomi. Ogni volta che una cellula si divide, tutto il suo DNA deve essere copiato per poter essere trasmesso alle cellule figlie. I cromosomi si trovano all’interno del nucleo delle cellule e i telomeri, le estremità dei cromosomi, servono a proteggerle. Però, ogni volta che il DNA è copiato, si consuma e si accorcia. “Immaginate i telomeri come la fascia protettiva all’estremità delle stringhe, che evitano che la stringa o i cromosomi si sfilaccino. Quando questa punta diventa troppo corta cade, e il telomero consumato manda un segnale alle cellule: il DNA non è più protetto. È ora di morire“. (Elizabeth Blackburn).
La scoperta fu sensazionale e vinse il premio Nobel. Sono molti gli elementi che fanno accorciare i telomeri e con essi la vita. Tra questi l’insonnia, e lo stress, che è sempre ansia correlato.
Infatti numerosi studi dimostrano che le persone che dormono solo cinque ore a notte hanno telomeri più corti di quelle che ne dormono almeno sette. I telomeri dei cromosomi ci dicono anche che il sonno difende il sistema immunitario perchè nelle persone che dormono meno di sette ore, tra i telomeri che si accorciano più rapidamente, ci sono i linfociti del sistema immunitario, chiamati CD8. Quando queste cellule invecchiano, perché non sono più in grado di replicarsi, diventiamo più vulnerabili a raffreddori e infiammazioni.
Dunque l’insonnia non è soltanto uno “spiacevole incidente di percorso durante la notte”, ma diventa addirittura la causa, scientificamente provata, dell’accorciamento dei telomeri e, con essi, della vita. Lo stesso discorso vale per lo stress che ha sempre come compagna di viaggio l’ansia.
Per mantenere lo stato di salute serve, dunque, una buona quantità e qualità del sonno e una forte riduzione delle componenti ansiose, quando queste si impossessano della nostra vita e la conducono in una spirale che ci porta sempre più in basso. “Dottore mi sento come nelle sabbie mobili”, “ mi sento ingoiata da un buco nero”, sono alcune delle tipiche espressioni di coloro che soffrono di insonnia cronica e di ansia continua.
TELOMERASI: l’enzima che riporta indietro il tempo
I telomeri sono strutture costituite da DNA e proteine, poste all’estremità dei cromosomi, costituite da piccole sequenze nucleotidiche ripetute in tandem (5′-TTAGGG-3′ nell’uomo). La loro importanza risiede nella capacità di dare stabilità al DNA, evitando che i cromosomi si avvolgano su se stessi o si ricombinino in corrispondenza delle estremità, conducendo a morte cellulare.
Il telomero ha un ruolo determinante nell’evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi, poiché la DNA polimerasi non è in grado di replicare il cromosoma fino alla sua terminazione. A ogni duplicazione del DNA e a ogni conseguente divisione cellulare, i telomeri vanno incontro pertanto a un progressivo accorciamento ma la loro lunghezza originaria viene ristabilita grazie all’intervento di un importante enzima, denominato telomerasi.
Senescenza
Tale enzima non è sempre attivo: nell’uomo, la telomerasi è attiva soltanto durante lo sviluppo embrionale, nelle cellule staminali e nella linea germinale dell’adulto: in tutte le altre cellule, la lunghezza dei telomeri, in mancanza di telomerasi, si riduce progressivamente a ogni divisione cellulare. Si stima che a ogni ciclo replicativo i telomeri si accorcino di 50÷200 paia di basi.
Quando viene raggiunta una lunghezza telomerica minima critica, si attivano segnali cellulari che inducono le cellule a entrare in senescenza replicativa, ovvero in una fase di arresto permanente della proliferazione cellulare. Le cellule senescenti, rimangono attive metabolicamente, ma la loro espressione genica è alterata e di conseguenza anche i loro cicli di divisione rallentano.
Studi e ricerche
Sono state fatte diverse ricerche per evidenziare la correlazione tra attività telomerasica ed invecchiamento. A tal fine è stata modificata in laboratorio la lunghezza dei telomeri, di cromosomi appartenenti a cellule di individui d’età compresa tra 0 – 93 anni (attraverso l’utilizzo di nucleasi). I risultati di tali esperimenti mostrarono, come ovvio, una relazione tra attività proliferativa ed età.
La proliferazione è normalmente maggiore nelle cellule d’individui giovani, ma la cosa sorprendente, è stata sicuramente la dimostrazione della correlazione tra capacità replicativa e lunghezza telomerica, valida per l’intero intervallo d’età dei soggetti. Ciò stava ad indicare che le cellule con telomeri accorciati, sperimentalmente, si replicavano meno rispetto a quelle coi telomeri più lunghi.
Queste osservazioni si schierano a supporto dell’ipotesi che la lunghezza telomerica sia un biomarker per l’invecchiamento delle cellule somatiche umane. Infatti, accorciandosi ad ogni divisione cellulare, i telomeri si comportano come veri e propri “orologi molecolari “, indicando il numero di volte che la cellula si è divisa.
Ma come aumentare o ripristinare la produzione delle sirtuine nell’uomo e di conseguenza riattivare la telomerasi? Attraverso il consumo dei polifenoli!
MA COSA SONO I POLIFENOLI?
I polifenoli costituiscono un gruppo eterogeneo di sostanze naturali, particolarmente note per la loro azione positiva sulla salute umana (non a caso, sono talvolta indicati con il termine vitamina P). In natura i polifenoli vengono prodotti dal metabolismo secondario delle piante, dove in relazione alla diversità chimica che li caratterizza ricoprono ruoli differenti: difesa dagli animali erbivori (impartiscono sapore sgradevole) e dai patogeni (fitoalessine), supporto meccanico (lignine) e di barriera contro l’invasione microbica, attrazione per gli impollinatori e per la dispersione del frutto (antocianine), inibitori di crescita delle piante in competizione.
Dal punto di vista chimico, i polifenoli sono molecole composte da più cicli fenolici condensati (composti organici che possiedono uno o più gruppi ossidrilici – OH – legati ad un anello aromatico). In base alla loro struttura possono essere schematicamente distinti in tre diverse classi, quella dei fenoli semplici, quella dei flavonoidi e quella dei tannini.
FENOLI SEMPLICI: vi appartengono gli acidi fenolici, le cumarine e gli acidi benzoici. La loro condensazione può dare origine a polimeri come la lignina; sono ampiamente distribuiti in alimenti e bevande (come l’acido caffeico del caffè).
TANNINI: al gruppo dei tannini appartengono due categorie: i tannini condensati ed i tannini idrolizzabili. I primi sono detti anche proantocianidine, poiché per idrolisi con acidi forti danno antocianidine. I secondi sono polimeri eterogenei contenenti acidi fenolici (ad es. l’acido Gallico) e zuccheri semplici.
FLAVONOIDI: i flavonoidi costituiscono il più grande gruppo di fenoli naturali ed hanno tutti come struttura di riferimento il 2 fenil-benzopirone o flavonone. Variazioni strutturali negli anelli permettono di suddividere i flavonoidi in diverse famiglie: flavonoli, flavoni, isoflavoni, antocianine ed altri.
Dieta, salute e polifenoli
L’apporto di polifenoli nella dieta umana varia enormemente in relazione al tipo, alla quantità e alla qualità dei vegetali consumati. In ogni caso, l’assunzione è in genere considerevole, nell’ordine del grammo/die, proprio perché stiamo parlando delle molecole antiossidanti più rappresentate del regno vegetale. I polifenoli abbondano soprattutto nella frutta e nella verdura fresca, ma anche nel tè, nel vino, nel cacao e nei derivati. D’altra parte, la cottura abbatte in modo considerevole il contenuto polifenolico dell’alimento, per cui è importante consumare cibi freschi o affidarsi eventualmente alla bollitura (meglio ancora alla cottura a vapore), evitando le alte temperature.
Azioni generali dei polifenoli( La Loro Funzione)
In natura troviamo moltissimi tipi di polifenoli, caratterizzati da una spiccata variabilità strutturale e funzionale. In linea di massima, comunque, l’attività dei polifenoli può essere riassunta nei seguenti punti:
ANTIOSSIDANTE: proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi, che si sviluppano con il normale metabolismo cellulare e a causa di eventi stressogeni, come radiazioni, fumo, agenti inquinanti, raggi UV, stress emotivo e fisico, additivi chimici, attacchi virali e batterici ecc.
ANTICANCEROGENICA: in generale mostrano un impatto sullo step di iniziazione dello sviluppo del cancro, proteggendo le cellule contro l’attacco diretto da carcinogeni o alterando il loro meccanismo di attivazione (in vitro). Queste prove scientifiche spiegano la classica evidenza epidemiologica secondo cui esiste una correlazione tra consumo di vegetali freschi e ridotta incidenza di alcuni tipi di cancro (pelle, polmone, stomaco, esofago, duodeno, pancreas, fegato, seno e colon).
ANTIATEROGENA: è ampiamente riportato come l’ossidazione dei lipidi ed in particolare delle LDL sia la causa dello sviluppo dell’arteriosclerosi e delle malattie ad essa correlate (ictus, trombosi e malattie cardiovascolari in genere, prima causa di morte nei Paesi occidentali). Il principale meccanismo è la riduzione della coagulazione delle piastrine e delle LDL; altri meccanismi sono l’inibizione dell’ossidazione delle lipoproteine, l’azione radical scavenger e la modulazione del metabolismo degli eicosanoidi.
ANTINFIAMMATORIA: inibizione sulla cascata dell’acido arachidonico
ANTIBATTERICA e antivirale
Esempi concreti
QUERCETINA: polifenolo predominante nelle cipolle, ma presente in buone quantità anche in altri vegetali; inibisce l’aggregazione piastrinica in vitro e riduce la sintesi di trombossano (azione antitrombotica). Possibile attività antitumorale.
RESVERATROLO: importante polifenolo presente nel vino rosso, nella buccia dell’uva ed in altri vegetali, comprese le arachidi; inibisce l’ossidazione delle LDL e l’aggregazione piastrinica, proteggendo l’organismo dalle malattie cardiovascolari (azione antitrombotica, antinfiammatoria, antiaterogena e vasorilassante). Possibile azione antitumorale, estrogeno-simile e antivirale.
ISOFLAVONI: polifenoli caratteristici della soia e di altri vegetali, come il trifoglio rosso. Modulano il metabolismo degli estrogeni nell’organismo comportandosi, a seconda dei casi, come sostanze anti o pro-estrogeniche; sembrano inoltre prevenire alcune forme di cancro, come quello al seno e alla prostata.
CATECHINE: polifenoli del the a potente azione antiossidante.
ALIMENTI PARTICOLARMENTE RICCHI DI POLIFENOLI:
the (in particolare quello nero e quello verde), cacao e cioccolato fondente, frutti di bosco, agrumi, ciliege, polline, olio di oliva spremuto a freddo, aglio, cipolla, radicchio, cavoli, broccoli e pomodoro. Il principale beneficio per la salute umana derivante dall’ingestione di questi alimenti sembra essere espressione dell’ampia e variegata presenza di fitonutrienti; ciò spiega anche come mai il ruolo protettivo di integratori alimentari che promettono di soddisfare le stesse aspettative, fornendo uno solo o pochi phytochemicals a dosaggi elevati, è controverso.
Da notare, infine, come la concentrazione di polifenoli e fitonutrienti in uno stesso alimento vari in genere – spesso in misura considerevole – in relazione alle tecniche colturali, al grado di maturazione e al tempo intercorso tra raccolta e consumo; è noto, ad esempio, che il resveratrolo viene prodotto dalla piante in risposta a esogeni, in particolare infezioni fungine e raggi UV.
Per fare il pieno di polifenoli ricorda di…
Diversificare i vegetali nella dieta, consumando ogni giorno un’ampia varietà di cibi freschi, quindi di stagione (la conservazione abbatte il contenuto in polifenoli dell’alimento); aggiungere erbe aromatiche al posto del sale e del pepe; preferire l‘olio extra vergine di oliva spremuto a freddo e la verdura cruda; quando ciò non è possibile evitare i metodi di cottura drastici, preferendo quelli sobri come la cottura al vapore; infine, integrare la propria dieta con una piccola quota di frutta secca è molto utile per aumentare l’apporto di polifenoli ed acidi grassi essenziali.
SUGGERIMENTI NATURALI DI INTEGRAZIONE
Come abbiamo visto la principale causa della degenerazione dei TELOMERI e lo STRESS
e la principale “medicina” e la MEDITAZIONE! 20 minuti al giorno sono sufficienti a ridare “energia e calma” Ma in questo mondo del “FUORI” e “MAI DEL DENTRO” Dove da almeno 30 anni mi sento dire “non ho tempo!”
Per migliorare le insonnie dovute a varie cause, possiamo usare la Passiflora, Biancospino, Salvia e Zafferano. La Passiflora ha la capacità di indurre il sonno per la sua attività ansiolitica mentre il Biancospino lo induce perché allevia le somatizzazioni ansiose che impediscono una buona qualità del sonno. La Salvia, in passato chiamata la pianta della longevità, è da sempre usata con successo nell’insonnia. Lo Zafferano ha invece la proprietà di aumentare la produzione della serotonina, molecola della felicità, e quindi indurre il buonumore necessario per ottenere un sonno qualitativamente valido.
per ridurre gli effetti dello stress e per migliorare le capacità di risposta dell’organismo agli eventi ansiogeni,
utili L-arginina, Rodhiola, Withania, alga klamath e Magnesio. L’Arginina è un aminoacido che migliora la performance fisica dando tono senza eccitare. La Rhodiola è una pianta adattogena (in grado di aumentare la resistenza dell’organismo a situazioni che producono stress e ansia a livello sia fisico che psichico), aumenta i livelli di serotonina, chiamata la molecola della felicità, e stimola anche la Dopamina che ci serve per agire con lucidità nei momenti difficili della vita. La Whitania è una pianta, anche lei possiede proprietà adattogene e antistress, in più ha capacità anti-infiammatorie, immunomodulanti, antiossidanti, e anti-invecchiamento. Una vera panacea. L’unica accortezza è di non usarla in gravidanza perché potrebbe stimolare contrazioni uterine.
L’alga Klamath proviene da un lago dell’Oregon negli U.S.A. e quindi non contiene Iodio ma contiene ben 14 vitamine, 73 tra minerali e oligoelementi e Omega 3. Ma soprattutto contiene la Beta-Feniletilammina detta la molecola dell’amore perché la produciamo quando siamo innamorati. Aumenta la produzione di endorfine con azione analgesica e dà senso di benessere. Regolarizza le funzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene contribuendo alla adeguata risposta a stimoli stressogeni. Aumenta la capacità del cervello di rigenerarsi. Aumenta le capacità cognitive a qualsiasi età e migliora la performance mentale. Infine il Magnesio ha una buona capacità di stabilizzare l’umore e di ridurre la depressione
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KLAMEXTRA®
BENESSERE PSICOFISICO COMPLETO
in grado di favorire:
• Il rilascio e la migrazione delle staminali endogene sia somatiche che neurali
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